Il Ministro della Cultura: “Manifestazioni sessiste e turpiloquio sempre inammissibili”.
Dopo le polemiche sul linguaggio sessista e volgare che Vittorio Sgarbi avrebbe utilizzato all’inaugurazione dell’estate al Museo nazionale delle arti del XXI, arriva il commento del critico d’arte stesso. “Se mi dimetto? Ma non scherziamo. Anzi rivendico tutto quello che ho fatto e detto. Se dovessi accettare il ricatto di alcuni dipendenti del Maxxi staremmo freschi“.
Sgarbi: “C’è stato un equivoco”
“Se mi venissero chieste le dimissioni per una cosa del genere, il ministero della Cultura dovrebbe chiudere le porte per sempre“, ha rimarcato il critico d’arte. “Sarebbe censura, vero fascismo. Le osservazioni di Sangiuliano sono condivisibili in tutto e per tutto, ma se riferite al comportamento in società o in sedi istituzionali: ad esempio, è chiaro che al Quirinale io non mi metto a dire parolacce. Ma il mio era uno spettacolo, era provocazione. C’è stato un profondo equivoco“.
Le parole di Gennaro Sangiuliano
“Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio, che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le istituzioni“. Queste le parole di Gennaro Sangiuliano, attuale Ministro della Cultura.
“Il rispetto per le donne” – continua il Ministro – “è una costante della mia vita. Per me essere conservatori significa avere una sostanza, uno stile e anche un’estetica di comportamento“.
La condanna del Pd
Chiara Braga, capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, ha espresso una netta disapprovazione nei confronti di Sgarbi e del linguaggio da lui usato. “Le affermazioni di Sgarbi al MAXXI“, si legge in una nota, “sono inaccettabili e gravissime, segno di una regressione culturale preoccupante.”
“Non bastano le parole di Sangiuliano: non si può usare una grande istituzione culturale come platea per uno spettacolo indecoroso e offensivo delle lavoratrici e di tutte le donne. Chiediamo provvedimenti convinti e anche Meloni non può restare indifferente. Non è stata una goliardata, ma un episodio grave per linguaggio, tono e contenuto“, conclude la capogruppo.
L’intervento del presidente del Maxxi
“Mi sento di sottoscrivere completamente e convintamente le sue osservazioni. Il turpiloquio e il sessismo non possono avere diritto di cittadinanza nel discorso pubblico e in particolare nei luoghi della cultura. Quindi a posteriori non c’è spazio per alcuna considerazione che ricalchi lo schema che abbiamo visto nell’inaugurazione dell’Estate al Maxxi“, ha affermato il presidente del Maxxi Alessandro Giuli.